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Paolo Ghetti

Contrabbasso / Basso Elettrico

Dotato di un fisico gracile e minuto, rischia di rimanere nascosto dietro alla sagoma ingombrante del suo contrabbasso, se non fosse per la sua potente cavata e  la grande padronanza tecnica, che all’occhio del pubblico lo trasformano in strumento affascinante e seducente.

Durante il suo lungo percorso come sideman, il bassista Paolo Ghetti ha affiancato colleghi importanti come Pat Metheny, Peter Erskine,  Pat Martino, Dee Dee Bridgewater, 
Lee Konitz, Kenny Wheeler, John Taylor, Dave Liebman, George Russel, John Riley,
Ingrid Jensen, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, etc.
ricercando in ogni occasione l’arricchimento musicale e umano
che lo hanno portato a una grande versatilità, solidità ritmica, interplay, senza cadere mai
nell’esibizionismo di bravura, usando sempre sapientemente le sue doti al servizio della musica con buon gusto e sensibilità.

All’ età di otto anni si avvicina alla chitarra, lasciandola dopo qualche anno per lo studio 
del clarinetto e parallelamente del basso elettrico, approdando solo verso i vent’ anni a quell’ “enorme” contrabbasso che gli regalerà, contro tanta fatica, grandi soddisfazioni.
L’approfondimento del linguaggio jazz, insieme agli studi classici, prosegue nel solco della tradizione aperto dai grandi maestri del passato, ricercando negli ultimi anni  nuovi percorsi stilistici  e scoprendo le formule per tradurli in espressione assolutamente contemporanea. 

Ormai quarantenne, dopo aver inciso oltre 50 CD, Paolo Ghetti  decide di uscire dal
solo ruolo di grande accompagnatore per cimentarsi nella direzione di un gruppo, 
sia come compositore, arrangiatore e quindi leader.
Nasce così “PROFUMO d’AFRICA”, primo lavoro discografico a proprio nome, 
con un sound ricco di grooves in equilibrio fra ritmi jazz, africani,latini e funky.  
Nel 2019 l'uscita del secondo CD a proprio nome, “Cardinal Points” con il Melody Quartet,
lavoro incentrato su particolari arrangiamenti di standards jazz del Musical americano, dove fa da protagonista la voce. 

Da circa ventanni dedica parte della sua attività musicale alla didattica, nei corsi di jazz al Conservatorio di Bologna e a quello di Adria (RO), formando strumentisti di alto livello professionale.